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Regione Puglia, il disegnatore CAD deve avere competenze BIM

Il disegnatore CAD deve avere competenze BIM, a richiederlo è la determinazione dirigenziale 1412/2017 della Regione in un aggiornamento del Repertorio delle Figure Professionali in Puglia che prevede un aggiornamento delle competenze relativa alla gestione degli strumenti informatici del BIM.

Ai profili di otto figure professionali già esistenti, di fatto, sono state aggiunte ulteriori skill. In particolare, alla figura di “Tecnico della realizzazione di elaborati grafici attraverso l’uso di strumenti informatici e programmi CAD”, è stata richiesta l’”unità di competenze” necessaria alla gestione del BIM.
L’aggiornamento è il risultato del lavoro di un apposito tavolo tecnico dedicato al settore ‘edilizia e impiantistica’ attivato dalla Regione, al quale hanno partecipato esperti nominati da diverse organizzazioni: Confartigianato Puglia, CNA Puglia, DITNE, ENEA, ANCE, Scuole Edili di Puglia, Legacoop, organizzazioni sindacali.

«Il BIM – spiega in una nota il consigliere regionale Enzo Colonna – è uno strumento molto innovativo che permette di rappresentare digitalmente, in modo integrato e dinamico, le caratteristiche fisiche e funzionali di un intervento, quali i dati grafici, tecnici, prestazionali, gestionali, quelli relativi al ciclo di vita previsto dell’opera ed ogni sorta di utile parametro o informazione riguardante l’ambiente urbano in cui l’intervento si inserisce.

La Regione Puglia si allinea così con le molteplici direttive europee dove si evidenzia l’importanza di utilizzare strumenti di questo tipo, in quanto i mezzi elettronici e i supporti digitali possono semplificare notevolmente le procedure di appalto e accrescerne l’efficacia e la trasparenza, come in effetti prevede il nuovo Codice degli Appalti nel quale si fa appunto riferimento alla progressiva implementazione da parte delle stazioni appaltanti, nelle procedure finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche, di metodi e strumenti BIM per l’edilizia e le infrastrutture.

«Questo metodo si basa dunque su una maggiore integrazione tra progettazione architettonica, strutturale, impiantistica, pianificatoria, energetica e gestionale, racchiudendo tutto in un sistema tridimensionale che aumenta l’efficacia potenziale dell’intervento, consentendo altresì di contenere i costi della realizzazione di un’opera e di esprimere una valutazione avanzata sul ciclo di vita di un intervento.

Sotto altro profilo, il metodo BIM rende certamente più efficaci, precise e, pertanto, trasparenti la stima in ordine ai computi metrici, ai costi, ai tempi di realizzazione dell’opera e le valutazioni sulla programmazione dei lavori, in quanto adotta una modalità sistemica di progettazione che consente di recepire immediatamente eventuali varianti e di valutarne fattibilità, costi e tempi, anche in corso d’opera».

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