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Historical BIM. La metodologia applicata agli edifici storici

 

Finalmente un buon testo seppur introduttivo e generico rispetto a un argomento così complesso.
Il BIM applicato agli edifici storici è un argomento tutto italiano e di pochi altri stati, almeno per ora.


L’applicazione del metodo BIM alle ristrutturazioni del patrimonio esistente, quindi anche storico, in Italia ormai da anni e nel futuro sarà sempre più sentito.

Il metodo BIM è nato, cresciuto e sviluppato all’estero prima di tutto su progetti di nuova concezione. Ed è così che le ricerche e lo sviluppo è arrivato anche in Italia.

Da subito, però, abbiamo scoperto che sarebbe stato vitale implementare il metodo ai progetti di ristrutturazione dell’esistente e poi anche al patrimonio storico, asse portante qui in Italia.

È un testo anche molto operativo, ricco di casi studio ed esperienze del gruppo di autori.

Non si parla solo di modellazione storica, ma anche e soprattutto della gestione in ambiente BIM di un progetto di intervento su un edificio storico.

Dopo un’introduzione all’argomento ovviamente dovuta, si affronta subito la preparazione di un bando, il controllo e la verifica dei dati, quindi la corrispondenza degli stessi con le specifiche del bando stesso.

Si vanno a simulare lo studio e la preparazione di un progetto BIM completo su edifici storici definendo con precisione le singole fasi con relativi specifici obiettivi.

Si toccano le tematiche del cantiere per il restauro e si va ad analizzare i vantaggi che derivano da studio, progettazione e gestione realizzati con metodologia BIM.

La vera e propria modellazione parametrica BIM di alcuni edifici storici è trattata con la dovuta semplificazione del caso, ma sono interessanti i due esempi di edifici del 1500 particolarmente complessi.

Ovviamente, non poteva non essere presente tutta la questione dell’acquisizione dei dati tramite scansione laser, elaborazione e restituzione degli stessi anche in questo caso in un formato facilmente utilizzabile per lo studio, l’analisi e la modellazione degli edifici storici, analizzando poi i vantaggi della gestione e manutenzione di edifici in presenza di un modello BIM dell’opera.

Non manca il pregio di una discussione sulla questione economica del processo, che analizza le numerose possibilità di ottenere finanziamenti pubblici destinati alla digitalizzazione del patrimonio storico.

C’è anche una relazione semplificata sui metodi di diagnostica e monitoraggio delle strutture e di come questi possano essere efficacemente supportati dalla metodologia BIM proprio per l’affinità nella gestione dei dati.

Sono capitoli ovviamente molto complessi che andrebbero poi approfonditi a seconda della specifica specializzazione che ogni professionista vuole intraprendere in questo campo.

Quel che è certo è che serviva molto un manuale che provasse a intavolare tutta la serie di argomenti di cui si ha bisogno per intraprendere un progetto di intervento su edifici storici in ottica BIM.

Chiude il volume un capitolo dedicato al futuro dell’H-BIM che è una chicca veramente preziosa e spunto di riflessione.

Buona lettura!

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